di Sorine Gotfredsen, Kristeligt Dagblad, Danimarca. Letto su INTERNAZIONALE del 5/9/08.
Molti pensano che l'infantilismo diffuso nella nostra società derivi soprattutto dall'industria pop e dalla TV. Ma la cosa non è così semplice e ce ne possiamo accorgere leggendo il nuovo catalogo IKEA. Si rivolge ai consumatori in forma confidenziale tipo "diamoci del tu" e usando un tono cui si parlebbe ad un ragazzino di 12 anni: "perchè i designer lavorano per ikea? Perchè sono completamente fuori di testa!"
Se sei un teenager lo trovi molto divertente, ma se non lo sei non credi ai tuoi occhi.
"Questa è la tua stanza. Con un letto comodo che ti regala notti piacevoli, così ti puoi svegliare fresco e riposato. C'è spazio per ballare col tuo vestito preferito". Dopo questa descrizione ci si immagina i bambini dalle guance rosse come Pippi calze lunghe che saltano dal letto e atterrano su un tappeto colorato per una nuova avventura. Il problema è che si parla di una stanza da letto per adulti. [...]
In questa società infantilista ed egualitaria, IKEA riesce a far centro con i suoi messaggi e con la sua interpretazione di giustizia intesa come diritto di tutti ad avere gli stessi mobili. [...]
Il Catalogo IKEA ti spinge a sognare la liberazione dell'individuo, ma soprattutto ti fa pensare che molte persone sono contente di essere tornate in una grande stanza dei bambini, dove tutti i problemi possono essere risolti.
Il catalogo Ikea è il libro più letto nel mondo. Ogni anno. Va da sé che un'analisi di questo tipo è quanto meno superficiale, soprattutto perché viziata dal difettuccio tipico de L'Internazionale, e cioè quello di dare per scontate troppe cose. Comunque è già qualcosa, diciamo un punto di partenza spurio nel tentativo di esegesi del Catalogo Ikea.
RispondiEliminasi Internazionale ha i suoi difetti, pubblica delle selezioni di articoli stranieri ed a volte abbastanza fuori contesto e senza dare un quadro generale. Comunque io era un po' che lavoravo all'esegesi del catalogo IKEA e mi sembrava una bella coincidenza che non fossi l'unica.
RispondiEliminaL'infantilismo cronico è un sentimento low cost? Che paradosso, uno segue un percorso sclastico e culturale per apprendere e poi si ritrova a sguazzare nell'impulso infantile enfatizzato e condiviso... praticamente si studia per poter sperperare una vita bambaciona.
RispondiElimina@arjuna c.
RispondiEliminati posso assicurare che non sei l'unica al lavoro sul catalgo ikea. C'è molta più gente di quanto tu possa immaginare...
paolo quand'è che ci racconti un'altra storia?
RispondiEliminaIl catalogo ikea e' pieno di foto di extracomunitari; cinesi, filippini, sudamericani. Non c'e' un "occidentale" a pagarlo oro. Pertanto e' politicamente corretto,pertanto fa schifo.
RispondiEliminaohi ohi, è vero
RispondiEliminatutte le razze, ops, tutte l'etnie!
in effetti altro aspetto è il politicallycorrcet IKEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!