3.10.08

SCRAPBOOK 2

UNA COSA SERIA SU IL MANIFESTO tentativo di rispondere a iggy.

Tre anni fa più o meno io leggevo il manifesto tutti i giorni, ci fu una crisi economica per loro, le banche volevano indietro un sacco di debiti, parlavano di cifre enormi.
Partì una sottoscrizione o colletta, se non mi sbaglio arrivarono alla fine su i duemilioni di euro.
La colletta durò tutta l'estate, io mi ero presa l'impegno di comprarlo tutti i giorni, a volte ho comprato due copie. Abitavo in una casa con due amici, spesso avevamo tre copie del manifesto sul tavolo della cucina. Sul giornale leggevo di sottoscrizioni personali da 100 euro, qualcuno da 500, una vera colletta. In prima pagina sopra il titolo, proprio come ora, c'era sempre la cifra che cresceva ogni giorno.
Ad un certo punto non ce la facevo più, vedevo quella cifra crescere e crescere, ed io non avevo nulla, niente, nemmeno mille euro in banca. Non era sostenibile e l'ho detto. Ho scritto una lettera al giornale dicendogli che non era colpa mia se non avevano i soldi, che io compravo il giornale tutti i giorni ma che non gli avrei mai dato un euro in più del costo del quotidiano, era ingiusto.
Oggi sono ancora a chiedere soldi, chiedono abbonamenti a 500euro per sostenere la causa della libera informazione, del dissenso.
Ok.
la mia situazione economica intanto è peggiorata, la legge 30 mi strangola, e non posso neanche più comprare il manifesto tutti i giorni, per fargli un piacere lo compro un giorno si uno no, è il massimo. Non lo leggo neanche più, non ce la faccio, gli articoli ormai sono slogan contro tutto, non riesco ad arrivare in fondo nemmeno alle cronache sui processi G8, su NO TAV o NO DALMOLIN, che sono le cose che mi interessano di più. Ieri c'era un articolo dove venivano riportate tutte le parole orribili che un dirigente della polizia aveva detto in tribunale per smontare il processo della Diaz, tutte le parole! ma che me ne frega se quello è un nazista! voglio sapere a che punto è il processo, quali sono le prove al processo, i tempi, cosa c'è ancora in gioco. Non mi interessa la propaganda contro le forze dell'ordine.
Ok?
Il manifesto non parla più neanche di cinema e musica, l'ho comprato per Venezia e i commenti e i film proposti, niente, poche righe e scritte male e parlando male di tutto (generalizzo?), non mi è piaciuta la copertura (e questa parola dove l'ho presa!) del festival per niente.
Musica: basta con Daniele Sepe, I CAN'T STAND IT!!!
Esistono altri mondi, altri suoni.
Del manifesto apprezzo ancora i reportage di Marco d'Eramo e a volte la copertura (ancora) dell'America Latina, e non sempre.
Finisco.
Credo che i tipi del manifesto devono fare una riflessione seria e capire cosa vogliono e chi vogliono, se cercano i giovani aperti devono aprirsi, se vogliono ancora i sovversivi, i comunisti, i pugno chiuso e basta senza idee se non degli altri, se ancora stiamo lì...
MI DISPIACE MA IO NON MI OCCUPO DELLE CRISI ECONOMICHE DEGLI ALTRI!

p.s.
comprateilmanifestocomprateilmanifestocomprateilmanifesto...ma scrivetegli pure che devono svegliarsi.

24 commenti:

  1. bellissima, di grazia, cosa studi ?

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  2. Q ma li leggi i post o guardi solo il culo!

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  3. che domande, io leggo solo i post !!

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  4. uuuuuaaaaahhhhhuuuuu

    Baz, prenditela in culo !!!!!

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  5. che bella, l'ho letta ... tutta mia tutta !!!

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  6. condivido diverse tue opinioni su il manifesto, ma (eccolo ch'è già quà, il ma) questa raccolta fondi (la causa di) è ben diversa dalle precedenti (quella che hai citato tu era 'solo' la penultima). questa volta la questione è meramente politica, anche se il losco tesserato 1816 alla p2 la maschera da mossa economica. questa colletta è dovuta all'ennesima mossa fascita di questo (capo del) governo fascista e antidemocratico a tal punto da tagliare i fondi destinati alla stampa slegata dai grandi gruppi editoriali. con la scusa del risparmio economico (pressoché ininfluente sulle casse dello stato) si colpisce politicamente (speriamo non a morte) la libertà di informazione. ma solo la libertà di chi non la pensa come lui e la sua cricca.
    come dicevo nell'incipit, occhei, il manifesto ha un fracco di difetti. un fracco, ma uno dei pochi quotidiani (l'unico) non omologato al pensiero cerchiobottistico del grande editore, chiunque esso sia.
    un altro 'ma'
    quella che tu chiami propaganda contro gli sbirri, io la chiamo (ancora una volta) unica, o quasi, voce mìnon omologata alla propaganda anti-no-global/anti-no-dal moli/ anti-no tav che i media allineati al pensiero unico dominante diffondono con successo grazie ai loro strumenti iperamplificati, nonché dai soliti noti (ai più ignoti) controllati.
    vogliamo parlare di religione cattolica (trad. le direttive politiche del vaticano)? quale altro quotidiano si è mai schierato così apertamente contro alla palese e beota/bigotta situazione italiota?
    parliamo di droghe?
    di diritti civili?
    di eutanasia?
    di medio oriente?
    di latinamerica?
    d'africa?
    di parità dei generi? di tutti i generi, ché son più di due..
    di fotografie del pianeta terra scattate dalla luna? (mi riferisco a le monde diplomatique che il manifesto traduce e pubblica mensilmente).
    fortunatamente, le fonti per (in)formarsi culturalmente sono varie, nonostante la vistosa diminuzione. la rete è uno (lo?) strumento principe, per libertà di ricerca.
    tu citi sepe? (che m'ha scassatucazz pur'ammè) io gli assalti frontali e gli ardecore.
    d'eramo sviluppa pensieri (sulla società) impeccabili, ma altrettanto fa galapagos quando si parla di economia.
    la rubrica 'ambientalista' terra-terra è unica nel panorama giornalistico italiota.

    le critiche riguardo la poca apertura del giornale bisogna continuare a fargliele, incazzandosi di brutto, a/con 'quelli de il manifesto' (gliene ho fatte anch'io, tante), ma ora è tempo di difendere il pluralismo dell'informazione.
    scuola, università, lavoro ed informazione: il protettore dell'eroe (mangano, il mafioso) sta scardinando quel che resta da scardinare.
    un paese in picchiata, allo sfacelo, con una società ipocrita come il capo delle sue libertà, costruita e formata dai salesiani, da lucignolo, dai capi ultrà, dal revisionismo storico, impregnata di razzismo ed ignorante come un marciapiede. il tutto inframmezzato dalla pubblicità.
    i can't stand it too.

    (serio anch'io, così t'impari. tiè! giurin giurella che torno presto a scriver stronzate)

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  7. potevo spiegarmi meglio, lo so
    anyway sottoscrivo tutta la tua tesi iggy, questo dei tagli è un colpo basso, ma i tipi del manifesto devono assolutamente smetterla di considerarsi l'unico baluardo della libertà di stampa, devono guardarsi intorno e aprirsi, basta la seconda guerra mondiale è finita da un bel po', il muro è crollato, castro è con un piede nel fosso, e loro non si svegliano!
    non so che farci, c'è tanta gente che ha bisogno di soldi io compresa.
    se è un problema di diritti scendiamo in piazza, che centrano i soldi!

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  8. a sopravvivere in questo mondo di merda. tu, loro e pure io.

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  9. Ahahahahah, post strabellissimo che condivido appieno. :D

    E, sembrerà cerchiobottismo, ma ci ha raggione pure l'iggy, purtroppo il pluralismo dell'informazione in questo paese (minuscolo) è semi-inesistente, quindi non si può guardare tanto per il sottile, purtroppo se il poliZZiotto ti squarta la testa non sono in tanti a dirlo e purtroppo se è solo il Manifesto a scriverlo non gli dà peso nessuno.

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  10. ancora non si dorme

    iggy
    provo ad organizzare un concerto con offerte per il manifesto(ma non sono mai stata un'attivista c'ho provato a liberare la Scozia dagli inglesi ma è più facile sterminare i cinghiali!)

    arrrottiiinnooo
    hai ragione anche tu l'Italia non conta nulla in europa e nessuno ci salverà ma io che parlo di cosa che non ho la tessera per votare e non ci tengo!
    SCOTLAND FOREVER

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  11. Maggie, scusa ma io non ce la faccio a leggere il post come gli altri, a me l'occhio cade sulla foto, bella pianta eh!

    fhfhhf.... :DDD

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  12. A chi appartiene quel "vegetale"? (già che ci siamo...) :D

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  13. se non ricordo male quel vegetale è un coco palm, what's more una tipica pianta scozzese!

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  14. mi sono permesso di replicare lungherrimamente al tuo commento anti-vignetta-times - se porti don Quartiè dalle mie parti, potresti chiedergli di pulirsi gli scarponi sullo zerbino, ché ogni volta m'insudicia l'adito del blog e il mio filippino m'ha minacciato di iscriversi al sindacato? te ne sarei grato

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  15. Mr. Q non passa da un po', appena lo vedo nel campo sotto la pioggia, gli indico prima lo zerbino e poi il campanello.

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  16. ciao maggie, sono passato tornato da queste parti... apresto ;)

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  17. riferisci a baz che calzo solo Gucci

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  18. Noto che la tua casetta è piena di ospiti....i giornali non li compro più da una vita, mi immergo nel fiume sacro del web.
    ...la foto con pianta ornamentale mi rallegra un pò lo spirito....
    ciao,ciao

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  19. Concordo col post. Poi mi dispiacerebbe se scomparisse il Manifesto per colpa del regime, ma si deve anche all'onanismo autoreferenziale&tardoideologico del manifesto che il 70% degli aventi diritto (fonte ultimi sondaggi citati dalla finocchiaro) vota per il regime e ignora quanto scritto da una voce indipendente, per vero che sia, per giusto che sia. Forse è il caso di salvare il manifesto, ma il manifesto non ci salverà dal regime. Se viviamo in una società di massa, forse è il caso di imparare a parlare alla massa e non solo ad una Repubblica dei Filosofi, altrimenti con la massa ci parlano i demagoghi e di riffa o di raffa collezionano i loro voti e noi qui a ripeterci per l'ennesima volta che gli italiani sono brutti, sporchi e cattivi, che il conflitto d'interessi, che non c'è pace sotto gli ulivi e pippobaudo è un professionista (cit.). Chiedo scusa maggie, son solo riflessioni rapide da tastiera andante. Ciao :)

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  20. ciao rikk. bentornato, come è stato il viaggio?

    ciao paolo, non ti scusare mi piacciono un monte(?) i commenti lunghi e certo che aiutiamo il manifesto.
    rimango dell'idea che quel giornale deve cambiare, meno considerazioni e commenti ideologici per forza, e più notizie vere da punti di vista originali, nuova musica e nuove arti, e credo che ce la possono fare senza fondi dello stato, in giro non ci sono altri giornali veri.

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